Onorevoli Colleghi! - Sono ormai trascorsi ventidue anni da quando l'Associazione familiari delle vittime della strage della stazione di Bologna (avvenuta il 2 agosto 1980) redasse un progetto di legge d'iniziativa popolare in materia di abolizione del segreto di Stato per i fatti di terrorismo e di stragi e, su quel progetto di legge, raccolse le cinquantamila firme indispensabili per portarlo all'attenzione del Parlamento (atto Senato n. 873, IX legislatura, presentato nel 1984). E, per fare qualche altro tragico esempio, sono trascorsi oltre trent'anni dalla strage di piazza della Loggia a Brescia (28 maggio 1974) e ventisei dall'esplosione dell'aereo a Ustica (27 giugno 1980). Non è qui il caso di ripercorrere nei dettagli il tormentato iter nella X legislatura del disegno di legge (atto Senato n. 1) che, comunque, discusso congiuntamente con i disegni di legge atti Senato nn. 135 e 1663, culminò nell'approvazione da parte del solo Senato della Repubblica, nella seduta del 26 luglio 1990, di un testo unificato (vedi atto Camera n. 5004, X legislatura).
      Non sappiamo quanti siano i fatti di terrorismo e i delitti di strage che risulta impossibile svelare e punire anche a causa dell'apposizione del segreto di Stato.
      Finalmente sono venute meno le motivazioni di carattere internazionale che impedivano al Governo italiano di sollevare il segreto di Stato sui fatti che hanno insanguinato la storia della «prima Repubblica». Al contrario, è nell'interesse anche delle vecchie e delle nuove democrazie europee (e, persino, del processo di pace fra palestinesi e israeliani) che tutto quanto attiene al terrorismo e alle stragi

 

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italiane sia pienamente svelato. Così come è giusto che il ceto politico italiano e i responsabili dei servizi segreti possano essere assolti oppure condannati per le loro eventuali responsabilità dirette e indirette nelle varie ramificazioni della cosiddetta «strategia della tensione».
      Sentiamo tutti la necessità di «voltare pagina». Per scrivere una pagina nuova e trasparente della Repubblica italiana è, però, assolutamente indispensabile che le vecchie pagine siano tutte riscritte senza segreti, siano tutte leggibili senza omissis, contengano chiare attribuzioni di responsabilità. Soltanto allora si potrà e si dovrà «voltare pagina». È con questo spirito e con questo obiettivo che sottopongo alla vostra attenzione e alla vostra rapida approvazione la proposta di legge che, per i soli fatti di terrorismo e strage, esclude l'apposizione del segreto di Stato. Sono convinto che quanto è stato fatto opportunamente, con riferimento ai delitti di mafia - per i quali le leggi istitutive della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata mafiosa o similare (si vedano la legge 19 ottobre 2001, n. 386, nella XIV legislatura, e la legge 27 ottobre 2006, n. 277, nella legislatura in corso), escludono l'apposizione del segreto - possa e debba essere fatto, con la massima celerità, anche per i reati terroristici e per i delitti di strage.
 

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